Sono storie di un personaggio nullafacente e impegnato, istrionico e ingenuo, vendicativo e comprensivo, disturbato e credulone, livoroso e depresso, gaudente e insoddisfatto, buontempone e frustrato … raccontate per edificazione e divertimento o riflessione a chi ha tempo e voglia di allontanarsi dalle noie di questo mondo.Le Storie di Pompilio Sùlbus, inteso: il Pompi, si svolgono in una cittadina di provincia, l’Autore ne vagheggia da tempo una né troppo piccola, né troppo grande, né importante, né anonima nella quale siano avvertite, rispettate e commentate le originalità dei singoli e dove sia pratica l’urbanità e il riguardo alla persona, proposizioni necessarie per acquisire la necessaria immunità dai virus della collera e della supponenza. Per il momento la sta disegnando.In questo habitat azioni e pensieri, imprese e negligenze, comprese quelle che non fanno storia, ma nutrono la cronaca spicciola e familiare, non restano mai celate nell’indifferenza e nella sordità sociale e culturale che di norma è generata da una indistinta attività di una moltitudine di abitanti impegnata in eguale misura in iniziative e pigrizie, divieti e impulsi, costumi e mode che sembrano essere divenuti la caratteristica saliente delle nostre impersonali città.
Questa è una raccolta di 11 racconti di Pompilio Sùlbus. Essa contiene le seguenti storie:
. Pompilio Sùlbus e i malati perenni
Raccontando di un diffuso stato d’animo che occupa il giorno di molti conoscenti, si intendono evidenziare le ridicolaggini e le incongruenze di chi vede intorno e dentro di sé soltanto disagi e malattie.
. Il pescatore
Importunare chiunque si comporti diversamente dai modelli sociali dati per certi e fondanti della comunità, è una occupazione costante in Pompilio Sùlbus per saggiare le proprie capacità di molestare per insegnare.
. La Signora Bionda
Dove si narra di un incontro tra parenti, amici e sconosciuti per esprimere condoglianze e incoraggiamenti a una vedova e di come, anche in queste situazioni, ci si trovi ad osservare come e perché un’avventura con intenzioni dongiovanneschi, nasca e si sviluppi.
. La Signora Bionda 2.0
Dove si prosegue nella storia della misteriosa “Signora Bionda”, ma vissuta dalla parte di lui dando espressione a tutti i suoi retropensieri e i giudizi non detti, ma pensati, le osservazioni non compiutamente espresse che danneggiano le sue azioni e ne riducono l’autostima.
. La Signora Bionda 3.0
Non potevano mancare per completare la storia della misteriosa “Signora Bionda”, i retropensieri e i giudizi non detti, ma pensati, osservazioni non compiutamente espresse da parte di lei che se non danneggiano le sue azioni, almeno in parte le giustificano.
. L’intervista
Molti argomenti che affrontiamo con supponenza andrebbero comunicati ad ogni passante, conoscente o amico perché il ventaglio dei giudizi e dei pregiudizi è il caleidoscopio con il quale crediamo di consumare intelligentemente il tempo nostro.
. Laudatio
Ivi si riferisce di una lunga discussione su svariati argomenti di provata inutilità commentati dai presenti capaci di esprimersi soltanto con le battute o il mugugno e di come per porre termine si ricorra a comportamenti orecchiati.
. La lezione
È sempre utile apprendere l’esistenza di un metodo ingegnosissimo per conoscere quale potrà essere l’impegno e per esso la produttività, dal comportamento tenuto, prima di entrare nel luogo di lavoro, dai dipendenti non titolati a dirigere.
. La libreria
Non accade spesso che si rinunci coscientemente al modo di vivere per praticarne uno nuovo, slegato da ogni tradizione, abbandonando ogni consuetudine e certezza perché consapevoli di essere continuamente in divenire.
. Del copiare e dell’evidenziare
Sovente un gesto banale, acriticamente ripetuto, un automatismo convenzionale genera fantasie che vorrebbero mettere ordine anche fra le poche e povere, innocue libertà di espressione.
. La lettera d’addio
È desiderio di ognuno di noi redigere un documento in articulo mortis, quindi immodificabile, narrando dei ripensamenti o delle rivelazioni che sono sempre una minaccia per le determinazioni assunte, destinato a chi ci sopravvive, amato od odiato.