Autore
Giancarlo Galletti nasce a Palermo nel 1974. Dopo aver vissuto in tutta la penisola, si ferma in provincia di Bergamo. Nella sua vivace, pirotecnica fantasia vivono straordinari personaggi, imprigionati nella mente per anni, finché all’autore non nasce una figlia. Allora la sua creatività esplode: le sue parole rompono gli argini e sfogano sulla pagina scritta innumerevoli storie. Attingendo alla sua vita intensa e alle sue passioni, comincia a scrivere le sue prime lettere, poi passa ai romanzi, che con il loro linguaggio esuberante, trasportano i lettori in mondi che sembrano fantasiosi incubi ma sono invece colmi delle più profonde verità.
Leggi le prime pagine del libro
Recensioni
Libri e recensioni
Non capita molto spesso di leggere, da parte di un esordiente, un libro di tale intensità emotiva! […]
Il profumo della creatività
Giancarlo Galletti, con “I Quattro Re”, arricchisce finalmente il panorama della letteratura italiana contemporanea offrendoci un genere letterario fresco e innovativo. […]
Blog di Dylan Berro & Laura Bellini
[…] I quattro re, primo romanzo di un autore che fa delle parole una vera arte, si apre con i racconti di una padre già segnato dall’ineluttabile sorte della figlia, trasmettendo al lettore quel senso di perdita che il padre presagisce. […]
Vetrina delle emozioni
Parte accarezzandoci il cuore, Galletti. Fa commuovere, sciogliere di leopardiana compassione raccontando l’inaspettato ruolo di padre single, e già nell’anima inizia a farsi strada qualcosa che somiglia alla partecipazione emotiva, ma è più forte, perché il suo narrare è sanguigno e privo di mezzi toni. […]
Leggere a colori
[…] Scorre da subito nelle vene, ricco di dettagli ed avvenamenti dal sapore più possibile che probabile. A tratti luminoso ed in alcuni momenti denso e oscuro. Narra avvenimenti quotidiani esaltandoli e trascina in una trama per niente scontata. […]
Mangialibri
[…] Ma la perizia di Galletti sta nell’affrontare i mostri quotidiani e nel capovolgere i luoghi comuni, come quello che vuole lo straniero, il diverso sempre dall’altra parte della barricata; nel volerci dire che il male si può nascondere ovunque e la morte può anche essere attesa, evocata, bramata. E con le numerose citazioni letterarie (a volte un po’ troppe) e i dialoghi in lingua straniera con i quali si viene introdotti nelle culture di chi troppo spesso è trattato come un paria, l’autore riesce ad isolare momenti di riflessione in un plot in cui tutto sembra essere avvolto dal velo oscuro del dolore. […]