Autori
Susanna Berti Franceschi è vicepresidente della Fondazione storica nazionale Angiolo e Maria Teresa Berti. Ricopre anche il ruolo di direttore responsabile del comitato scientifico e di ricerca storica.
Nell’ambito della Fondazione gestisce l’organizzazione e legati alla storia contemporanea. Si occupa di storia di genere con uno sguardo al ruolo femminile nel potere e nella cultura particolarmente nel periodo medioevale.
Ha pubblicato “Il picchio” (Rupe Mutevoli), scritto con Gian Ugo Berti, “Io, meno male che c’è la salute” (Ebook Manamon editore), scritto con Gian Ugo Berti, “Paure archetipe ed altro” (Ebook Mnamon editore), “Ceneri”, sillogia poetica (Aletti Editore),“Storia di un processo inquisitorio – Gostanza da Libbiano” con Gian Ugo Berti (Elmi’s World, 2012), “Storie di fate, di dee e di eroi” con Gian Ugo Berti (Elmi’s World, 2013).
Gestisce quattro blog, uno di storia medioevale e contemporanea, uno di opinioni, uno di medicina e benessere gestito con G.U.Berti, il sito della Fondazione e uno sulla storia contemporanea.
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Recensioni
Mangialibri
[…] Nell’agile volume edito dalla Elmi’s World, l’autrice traccia in modo sintetico e accattivante, le storie di oltre venti donne e senza addentrarsi mai troppo nelle biografie, indica quel tanto che basta ad incuriosire il lettore, al quale vengono forniti i punti di rèpere per una ricerca più approfondita. […]
I-libri
Quando si parla di medioevo, raramente lo si fa in un’ottica femminile. Si narrano storie di re, nobili e cavalieri mentre le donne sono spesso relegate in ruoli comprimari. L’autrice di questo breve saggio ci presenta in poche pagine la vita di 26 donne che, grazie al loro carisma e alle loro incredibili capacità, hanno, ognuna a proprio modo, segnato il loro tempo. […]
Ha condotto un programma chiamato Medioevodonna. Guarda le puntate:
Prima puntata – Misticismo femminile
Seconda puntata – Il beghinaggio
Terza puntata – Donne e potere
Quarta puntata – Figure femminili della mitologia celtica
Excursus.org
Berti Franceschi seleziona volutamente pochi nomi noti – scegliendo tra quelli su cui era impossibile tacere, e in alcuni casi, come per Morgana e Ginevra, cercando di districarsi tra realtà, leggenda e poesia, dovendo di far chiarezza su quel che più si avvicina al vero – preferendo presentare al lettore figure per lo più ignote. Proprio su queste l’autrice ha dovuto indagare nelle poco lette cronache locali e negli annali sparsi per l’Europa, portando a galla piccole e grandi storie, sempre più o meno tragiche, di grandi personaggi ingiustamente per lungo tempo dimenticati, vittime di una realtà oscurantista e ignorante che avevano, nel loro piccolo, provato a combattere. Donne, in fin dei conti, «che hanno seminato il mutamento sociale».